Doveroso evitare la TARI alle aziende chiuse per legge

Pubblicata il 01/06/2020

Il Consiglio di Bacino Verona Nord ha proposto al Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, di stralciare il periodo di chiusura imposto alle imprese dal DPCM dell’11 marzo 2020 e successive proroghe dal calcolo della tariffa TARI e, al contempo, di istituire un apposito fondo statale per garantire ai Comuni l’equivalente mancato introito. 
La richiesta, congiunta con il Bacino di Venezia Ambiente, avanzata ad aprile in rappresentanza di 58 Comuni, buona parte dei quali a vocazione turistica o produttiva, aveva lo scopo di alleggerire le aziende già duramente colpite dalla pandemia e di preservare la filiera dei rifiuti, consentendo “Agli Amministratori locali di poter comunque pagare le Aziende che svolgono il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti senza che le minori entrate ricadano sulle altre utenze domestiche e non domestiche” — precisa Gianluigi Mazzi, Presidente del Consiglio di Bacino Verona Nord — “E senza che il gettito inferiore, nei bilanci degli enti locali e dei gestori, metta a rischio la continuità del servizio di igiene urbana e/o il mantenimento degli attuali standard qualitativi” che sono stati indispensabili per contenere l’epidemia e che oggi dovrebbero addirittura evolvere.

“Il piano d’ambito che, come Bacino Verona Nord stiamo ultimando, contempla infatti sviluppi e investimenti che, alla luce di ciò che è successo, ripropongono con forza l’assoluta necessità di avere impianti di prossimità sul territorio, nuovi o ammodernati, che tengano conto anche della necessità di gestire rifiuti potenzialmente infetti, senza pretrattamenti umani” — prosegue il Presidente Mazzi.
Il punto è che la riscossione della Tari è, nei fatti, sospesa nella maggioranza dei Comuni ma il negoziato con il governo sui fondi anticrisi è ancora in corso e avviato su di una stima “minimalista” di ARERA sulle perdite che rischia di impattare sui bilanci degli enti locali.
In attesa che questa istanza faccia il suo corso, il Consiglio di Bacino Verona Nord ha scelto di agire direttamente per dare una risposta concreta alle Aziende e ai Comuni in difficoltà: i gestori del servizio, Serit nella fattispecie, e degli impianti di trattamento e smaltimento hanno quantificato e scorporato i costi dei servizi non sostenuti dal preventivo di spesa “Pensiamo ad esempio alle aree ecologiche chiuse per evitare gli assembramenti, oppure ai servizi sospesi o ridimensionati nelle aree industriali o nelle località turistiche” — prosegue Thomas Pandian, Direttore generale del Consiglio di Bacino Verona Nord — “Abbiamo appena ricevuto i dati e, dalle prime stime, si calcola un risparmio pari a circa 117.000 € a marzo, 285.000 € ad aprile ed altrettanti a maggio nei 58 Comuni di nostra competenza, con le maggiori decurtazioni registrate chiaramente per i Comuni gardesani. Quando avremo i numeri definitivi, detrarremo i costi ai Comuni che a loro volta potranno applicare un immediato sconto alle utenze non domestiche già duramente colpite dalle conseguenze dall’emergenza Covid-19.”

Nell’anno di definizione del primo metodo tariffario dei rifiuti ad opera di ARERA, già di per sé complesso, l’autorità s’è ritrovata a deliberare sull’eccezionalità conseguente alla pandemia e per consentire una gestione unitaria della politica fiscale con quella di bilancio, ha fissato al 31 luglio i nuovi termini per l’approvazione degli atti deliberativi in materia di Tari così che vengano a coincidere con quelli del bilancio di previsione.
“Il quadro di riferimento normativo è caotico, perciò siamo in costante contatto con ARERA per definire con quali dinamiche le amministrazioni potranno operare le scontistiche sulla Tari alle utenze interessate, nel rispetto della normativa nazionale” — conclude Pandian.

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